Barbacani

Nel mondo il barbacane (o barbacana) è una struttura difensiva medioevale, che serviva come opera di sostegno, rinforzo o di protezione aggiuntiva rispetto al muro di cinta o alla fortezza vera e propria. I Veneziani, viaggiatori, osservavano e portavano in città queste invenzioni rivisitandole. E da questo nasce la genialità! Queste strutture di sostegno vennero reinventate in modo intelligente per le case veneziane, ma non come opere difensive bensì per allargare gli spazi abitativi senza restringere le calli che di per sé erano già strette.

I barbacani sono in pratica delle travi, in legno o pietra, che emergono al primo piano rispetto la facciata dell’edificio. In questo modo il primo piano e tutti i piani superiori possono usufruire di una superficie utile maggiore rispetto a quella disponibile a pian terreno.

Allo stesso tempo i barbacani forniscono una protezione dalle intemperie per i pedoni e per le attività commerciali collocate al pian terreno. Geniale!

La Repubblica di Venezia stabilì un limite massimo per la larghezza dei barbacani. I motivi erano essenzialmente due. Il primo era evitare che la distanza tra due edifici prospicienti fosse troppo ridotta perché altrimenti si favoriva la propagazione degli incendi, molto frequenti all’epoca. Il secondo motivo era garantire una sufficiente luminosità e salubrità nel caso delle calli più anguste, evitando di bloccare l’arrivo della luce del sole. A tal fine fu realizzato nella zona di Rialto, precisamente in Calle della Madonna, un “barbacane campione” in pietra d’Istria, tuttora visibile, recante incisa l’iscrizione “PER LA IVRIDICIOM DI BARBACANI”. Questo barbacane campione definiva la misura massima di sporgenza consentita per questo tipo di struttura.

Esempi di barbacani si possono osservare anche a Treviso e perfino a Bologna… l’idea è stata copiata ma gli esempi veneziani sono unici per quantità, qualità e caratteristiche architettoniche!

La foto che segue che raffigura proprio la pietra usata a Venezia come campione è presa dalla pagina http://www.venessia.com/curiosita.htm

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